MEDITERRANEAN FALL
Deia’, sull’ isola di Maiorca, e’ benedetta da un clima mite tutto I’anno. E per questo attrae celebrities del gypset internazionale.
Tutta colpa (o merito) di Robert Graves. Se l’autore di Io Claudio non si fosse rifugiato qui nei Fifties con al seguito amici come Gabriel Garcia Marquez, Pablo Picasso e Ava Gardner, il dormiente villaggio di Deia’, sulla costa nord-ovest di Maiorca, sarebbe rimasto tale. Invece da allora questa manciata di case aggrappate alla Serra de Tramuntana, incorniciata dalle cime della montagne e dall’azzurro del mare, e’ diventata uno dei rifugi preferiti del gypset internazionale. It girls come Kate Moss e Sienna Miller, attori come Leonardo di Caprio o Jude Law, e a una schiera di eccentrici bohemiens e aristo-chic, arrivano nel villaggio per contendersi le fincas con piscina infinity e vista spettacolare, annidate fra secolari oliveti e fragranti mandorleti. E smesse le vesti cittadine, indossano kaftani ed espadrillas, per adottare, in stile St.Tropez dei Seventies, i ritmi languidi della popolazione locale immune al fascino della celebrita’. “ L’atmosfera qui e’ casual, si e’ anonimi, il lifestyle e’ libero e personale.“ conferma Stephanie Moog, una artista tedesca approdata qui 16 anni fa. “Ci si incontra a comprare il pane, ci si saluta. Si crea un senso di comunita’. Aggiungici che siamo in Europa e a un’ora dall’aeroporto di Palma, e il successo del luogo e’ spiegato. “ Ho scoperto Deia’ a 17 anni ”ci racconta Audrey Marnay, la supermodella e attrice che qui ha comprato una villa dove bivaccano beauties come Natalia Vodianova e Lydia Kebede. “ La luce, la natura selvaggia, la location fra montagna e mare: o la odi o la ami alla follia. “ Deia’ e’ un centro di energia molto speciale, spirituale” aggiunge l’artista inglese Arthur Rhodes, parte di quella tribu’ di ex hippies ora artisti, arrivata qui nei Sixties attratta dal lifestyle sex,drugs and rock & roll. Oggi la vita, tranquilla, si svolge sull’unica via dove si concentrano boutiques dal mood balinese, ristoranti che servono cucina locale (il migliore e’ Sebastian, www.restaurantesebastian.com) e l’unico mini-market dove delicatessen e cibi salutisti soddisfano le esigenze delle modelle health-conscious. Poi c’e’ La Residencia, grande dame del paese: un hotel dalla understated luxury, quartier generale della vita sociale, dove per sfuggire alla luce dei riflettori hanno trovato rifugio dalla Principessa Diana agli Imperatori del Giappone. Perche’ Deia’ e’ fuori dal radar dei paparazzi. La nightlife si svolge nelle case. L’unico bar e’ il Café Sa Fonda, dove, nella serata giusta si puo’ assistere a un improvvisato assolo di Sting o Bob Geldof. Ci si arriva dopo una giornata trascorsa in barca, o sui lettini di Cala Deia’ (20 minuti a piedi dal paese) dove il ristorante Ca’s Patro March, pesce freschissimo e crostacei alla griglia, offre l’unico ristoro. Insomma qui la vita e’ semplice, essenziale, si direbbe quasi “povera”. Ma povera alla Pablo Picasso, che affermo’: “ Vorrei vivere una vita da povero…ma con un sacco di soldi.”