I GARAGE DEGLI ARCHISTAR – MIAMI
Fino a ieri, ci si parcheggiava l’automobile. Oggi, invece, i garage, cugini poveri degli edifici residenziali, assurgono a un’inatteso grandeur. Capita a Miami Beach, dove una direttiva comunale vuole che tutti i public buildings siano frutto di pregiato design, per sedurre lo sguardo di cittadini e turisti. Così, grazie alla firma di archistar internazionali, quelle che prima erano umili autorimesse sono diventate strutture spettacolari e multifunzionali, teatro di mostre, happening ed eventi. Come 1111 Lincoln Road, disegnata da Herzog & de Meuron al culmine dell’arteria dello shopping. I sette piani di cemento – belvedere da cui ammirare tutta la città –, nei quali il grigio è spezzato da tocchi rosa shocking, ospitano una boutique e un appartamento e sono ambita location di vernissage, lezioni di yoga e persino wedding parties. A poca distanza, il Pennsylvania Avenue Garage, parte del New World Center, sede della New World Symphony, è stato pensato da Frank Gehry come un tributo al quartiere e adattato, nel design, all’identità art déco della zona. Il guscio della costruzione, che di notte si ammanta di colori fluo, è ricoperto da una griglia di acciaio simile a una corazza ed è lineare come gli esterni dell’intero complesso. «Metteremo la sostanza all’interno», pare abbia dichiarato Gehry, riferendosi ai suoi tipici “ghiribizzi” di metallo. La terrazza, dalla vista mozzafiato, è richiestissima per feste e cocktail. «Il nostro edificio è stato concepito non come una formula, ma come un’esperienza da vivere», dice invece Pat Bosch, design director di Perkins+Will, a proposito del City Hall Annex, uno dei primi garage d’autore, il quale fa parte della sede del Comune. «Volevamo creare architetture memorabili in edifici funzionali considerati cittadini di seconda classe, trasformando questi ultimi in statements artistici, per celebrare il mood attuale della città». Il risultato è una struttura/ scultura di metallo, al cui interno suggestivi giochi di luce allietano gli impiegati comunali che qui posteggiano le auto. Nel progetto iniziale, anche una spa e una palestra, non ancora realizzate. Pare invece un gigantesco giardino verticale piazzato sulle luxury boutiques della Collins avenue il primo esemplare di archistar garage della città, il Ballet Valet, disegnato da ArquitectonicaGEO, che firma anche il Sunset Harbour Garage. Cresce infine l’attesa (apertura prevista a fine 2015) per quello che probabilmente segnerà l’apoteosi del fenomeno, cioè il Collins Park Garage di Zaha Hadid, la quale ha sbaragliato, al bando, contendenti come Daniel Libeskind e Robert A.M. Stern. Un urban space collegato al quartiere culturale di Collins Park, che promette di essere futurista ed entertaining. Ad attrarre, nella città dell’edonismo e della nightlife, un nuovo turismo architettonico.