SHARON STONE

Bella, sensuale, decisamente formidabile. Anche nell’impegno sociale. Essenza di una donna intelligente, ben piu’ che fatale.

Dici Sharon Stone, e nonostante da allora abbia interpretato piu’ di 40 film, lavorato con registi come Martin Scorsese, conquistato un Golden Globe come migliore attrice e una nomination all’ Oscar, ti viene irrimediabilmente in mente la scena di Basic Instinct in cui accavallava le gambe. Si catapultava cosi, quando era ancora una giovane attrice della Pennsylvania di origini irlandesi nota per il suo ruolo accanto a Schwarzenegger in Total Recall, a fama planetaria. D’altronde aggiudicarsi il ruolo della avventuriera bisessuale Catherine Tramell, a cui aspiravano celebrita’ del tempo come Michelle Pfeiffer e Geena Davis, non fu solo un colpo di fortuna (sentendo che per il film il regista Paul Verhoeven si sarebbe ispirato a un classico noir di Hitchcock, Stone si trasformo’ in una sosia di Kim Novak) ma una mossa vincente di una carriera studiata come un partita di scacchi, da una donna tenace e ambiziosa, gia’ descritta come “il perfetto connubio fra bellezza, sensualita’, astuzia e determinazione.” Da allora ne ha fatta di strada. Intelligente ben sopra alla media (pare abbia un IQ di 148) ironica, outspoken, e impegnata in cause come quella per i diritti dei gay la lotta all’Aids ( nel 2013 ha ricevuto il Peace Summit Award dalle mani del Dalai Lama), si e’ facilmente sbarazzata della etichetta-cliche’ di femme fatale, conquistandosi una posizione permanente nella storia del cinema. Con un matrimonio alle spalle e tre figli adottivi, e nonostante una salute cagionevole (ha sofferto di un aneurisma nel 2001, di un primo infarto nel 2004, e di un secondo pare la primavera scorsa) oggi e’ ancora splendida e splendente: all’ultimo Festival di Cannes ha sfoggiato trasparenze e spacchi vertiginosi. E a 56 anni compiuti e’ ancora una vera forza della natura, e la dimostrazione vivente  che l’eta’ puo’ essere una opinione discutibile. Dopo un periodo lavorativo tiepido, ha recentemente inaugurato un nuovo capitolo, regalandoci una fresca quanto eclettica serie di film. Come Border Run da lei anche co-prodotto, un film di denuncia sul traffico umano alla frontiera statunitense-messicana; Lovelace, dove era la madre della pornostar; Ragazzo D’Oro di Pupi Avati, con Riccardo Scamarcio; e Fading Gigolo, l’ultima fatica di Woody Allen, dove interpreta una dermatologa gay coivolta in un menage a trois. Per stupire, e forse scandalizzare ancora. Formidabile Sharon.