ALTERNATIVE ARCADIA

A Copenhagen, una formula da imitare e’ quella del quartiere Vestebro. Dove nuovo e vecchio, passato e presente si mixano. Sanza intaccare l’anima ruvida del luogo.

Prendi una manciata di vie attigue alla stazione centrale, con l’ inevitabile corollario di sex shops, squillo e tossicodipendenti; aggiungici un bel mattatoio funzionante e infine mixa con risloranti modaioli, boutique, gallerie d’arte contemporanea, cool bars, club e una generosa spolverata di hipsters armati delle ultimissime sneakers. Succede a Copenhagen, la capitale dello Scandicool. Ed e’ grazie a questa insolita ricetta che la zona di Vesterbro, quartiere a luci rosse (nient’affatto ex) dove risiedono immigrati, creativi, pensionati, studenti, sta diventando una delle aree emergenti della capitale. Grazie a un’intelligente politica che mira a conservare l’amalgama sociale ed etnico di quest’area a rischio gentrification selvaggia.“ Quando siamo arrivati qui, undici anni fa, i macellai entravano a curiosare con il grembiule sporco di sangue ”, ci dice Jesper Elg, tra i fondatori della V1 Gallery nel Kodbyen, un distretto di Vesterbro simile al Meatpacking di New York. Lo spazio, ricavato da una macelleria, espone “ arte che ci incuriosisce, con un occhio di riguardo per l’America. “ La city mira a trasformare al massimo il 50 per cento degli spazi del Kodbyen,” spiega Jesper. II resto rimarra’ adibito a depositi e negozi alf ingrosso, per garantire l’autenticita’ e Ia vivacita’ di questa zona, dove esiste un bel rapporto tra vecchi e nuovi residenti “. Vesterbro e’ come un piccolo e accogliente villaggio dove tutti si conoscono e dove c’e’ posto per tutti “, conferma Anders Selmer, qui da venticinque anni. Il cofondatore del famoso Noma, nel locale Meatpacking district ha aperto Kodbyens Fiskebar, una brasserie di pesce che offre una “ new Nordic cuisine resa accessibile a tutti “. Ad assaporare specialita’ di pesce “sostenibile” e quattro tipi di ostriche (fra cui le famose danesi), un pubblico eclettico, che la notte si fonde con i frequentatori dell’attiguo bar Mesteren & Leriingen (con dj set open air; inf.+45-321-52483), bivaccanti sull’asfalto attorno a improvvisati falo’. Nel circuito del bar-hopping anche Karriere (karrierebar.com), uno spazio che coniuga arte e cocktail e dove tutto, dall’insegna al neon fino al bancone del bar, nasce da customizzazioni artistiche. Una passeggiata fra le warehouses della zona regala poi curiose sorprese. Ricavato da una stalla, il Butcher’s Lab e’ una palestra dove si pratica iI CrossFit, mentre Nose2Tail (nose2tail.dk) cucina ogni possibile taglio – dalla testa al cuore – di maiali. agnelli o conigli. Atmosfera festaiola bell’alberato Sonder Boulevard, che nelle (rare) giornate di sole si trasforma in un parco dove rilassarsi sull’erba, rifornendosi di drinks e snacks in luoghi come il Kihoskh (kihoskh.dk), un market che vende dalle riviste di moda internazionali al caffe’ cortado. La via dello shopping, invece, e’ Istedgade: kebab bars e groovy cafes affiancano stores come Es-Es, dove scovare pezzi di stilisti locali e i migliori cosmetici made in Denmark. Il sabato e la domenica sera, imperdibili gli eventi, animati dai migliori dj, del club KBII (kb3.dk), riconoscibile dalla perenne coda davanti alla porta blu. Fuori ci sono proprio tutti, modelle accanto a clochard. A formare un tableau very Vestebro, che rispecchia fedelmente l’anima di questo quartiere ancra vero e ruvido. La speranza? Che questo raro esempio di convivenza civile non anneghi nei costosi cappuccini dei nuovi “trendy” cafes.