COLORE SU MISURA
A Berlino per sperimentare la nuance messa a punto in modo sartoriale. E trasformare il look: come con un filtro Instagram, o in una copertina di Vogue.
La lista di attesa è di almeno tre settimane. Perché Andreas Kurkowitz, haircolourist 35enne nativo della Germania dell’Est, è un guru del colore. È lui il responsabile della metamorfosi cromatica dei capelli di Stella Tennant o Slick Woods, o delle nuance avant-garde degli ultimi show di Vetements, Balenciaga, Givenchy o Louis Vuitton, e delle cover di svariati magazine di fama internazionale: Vogue Italia, “Vogue Paris”, “Love” o “I-D”. Ma quando si tratta delle sue clienti, che segue nel suo Colouring Studio a Berlino, il suo motto è “enhanced natural”. «Il colore», dice, «ha due funzioni: può essere un accessorio da cambiare a seconda del mood: in quel caso via libera a tonalità anche eccentriche. Oppure è un alleato della vita di tutti i giorni in cui deve valorizzare ciò che esiste e creare un “not coloured look”». Il suo salone è un punto di riferimento della comunità creativa e modaiola. In questo loft dallo stile newyorchese, dove ci si siede attorno a un grande tavolo comune, Kurkowitz crea collaborazioni, capta tendenze, inventa sfumature. Una sessione con lui e il suo team di giovani talenti inizia con una consultazione, in cui si individua una strategia a lungo termine, considerando le esigenze, il lifestyle e la personalità «perché», precisa, «è diverso, se è una donna Céline o una donna Balenciaga, cioè se è iperclassica o sperimentatrice». Il colore e le tecniche, che includono dai classici balayage e foilyage al nuovo “nontouring” (contouring + nude), vengono decisi al momento e mixati in un cocktail personalizzato. L’effetto finale?«Il look è uguale, ma diverso. Come quando si ritocca una foto con un filtro Instagram».
IN THE MIDDLE OF NOWHERE
Nel silenzio del deserto nascono nuove SPA SCENOGRAFICHE. Circondate da orizzonti sterminati sotto cieli di stelle. Per ritrovare se stessi. A contatto con la natura.
Spazi immensi, silenzio assoluto, aria pulita: è l’atmosfera rarefatta e onirica del deserto. Ed è proprio qui che sorgono i resort più di tendenza. Tra quelli maggiormente scenografici c’è l’Amangiri Resort: situato nel nulla, in un territorio sterminato degli Stati Uniti, fra Arizona e Utah, è un’oasi di lusso con trattamenti d’eccellenza a base di ingredienti autoctoni. Si può praticare yoga nei canyon circostanti, fare hiking fra le formazioni millenarie o rilassarsi a bordo della piscina scavata nella roccia. Le terapie healing della Aman Spa sono precedute da brevi bagni distensivi, aiutati dal suono terapeutico dei cristalli. Sessioni di floating, terapia craniosacrale e riflessologia plantare sono ispirate alle metodiche degli indiani Navajo. È invece sperso nell’outback australiano, ai piedi di Uluru/Ayers Rock, celebre monumento di roccia sacro per la cultura aborigena, il Longitude 131° Luxury Camp, base ideale per osservare le cangianti meraviglie del deserto dell’Uluru- Kata Tjuta National Park. Al suo interno, la Kinara Spa che con rituali olistici ricchi di attivi ed estratti vegetali raccolti nella zona, come il quandong (frutto antico, chiamato anche pesca del deserto), l’argilla gialla o la boronia (piccolo fiore rosa australiano), aiuta a ritrovare l’equilibrio interiore. Immerso in quel mare di sabbia che è il deserto Rub’ al Khali è, per finire, il Qasr Al Sarab Resort di Abu Dhabi. Dopo una cavalcata fra le dune o una sessione di tiro con l’arco ci si rifugia nella Anantara Spa. Qui il trattamento signature è un rituale viso/corpo che dura quattro ore, tutto a base di rosa d’Arabia e sabbia del deserto.
MILLENNIALS APPROVED
Dai selfie su Instagram alle linee di prodotti firmate con il loro nome: così le star dei social media sonodiventate le nuove guru del make-up.
Gli appassionati del reality “Al passo con i Kardashian”; che l’hanno vista crescere, faticano a riconoscerla: Kylie Jenner si è trasformata da timida teenager in brillantedonna d’affari e il suo brand Kylie Cosmetics fatturamilioni di dollari. Lei, 20 anni, è la perfetta rappresentantedi una nuova generazione di instagrammer-blogger-vlogger, assurte al titolo di guru del make-up non dopo una carriera nel settore, ma grazie a una fulminea ascesa in Rete. Giocando sul loro appeal, condividono
trucchi e routine con avide schiere di follower pronte a emularne ogni mossa. Lanciare una linea di make-up è il logico passo successivo. Come per Kylie, 106 milioni di seguaci su Instagram. Tutto inizia con le labbra, per lei troppo sottili. Quando appare sui social con la bocca improvvisamente carnosa, è il delirio. Kylie attribuisce la trasformazione a un abile contouring. E lancia il primo prodotto, un lip kit, esaurito in un minuto. «Creo per me stessa e le mie clienti, mie coetanee», dice. E l’ascesa rimane verticale. Intanto la “Kim Kardashian del Medio Oriente”, Huda Kattan, americana di origini irachene trapiantata a Dubai, è la mente dietro Huda Beauty, label di make-up dal successo globale (22 milioni di seguaci su Instagram). Nominata da “Time” fra le 25 persone più influenti della Rete, Huda è la portavoce di un look un po’ opulento in tipico stile arabo. «Amo la contaminazione dei trend fra Oriente e Occidente», spiega. I suoi best seller: rossetti liquidi matte e palette ambrate che
ricordano le sfumature del deserto. E soprattutto ciglia finte, sfoggiate da Beyoncé, Jennifer Lopez e Kim Kardashian, appunto. Su tutt’altro lato Emily Weiss, ragazza wasp del Connecticut dal look naturale, con esperienze nel mondo della moda (è stata fashion assistant a “Vogue” e “W”) e un approccio giovane e pulito. Dopo aver lanciato Into the Gloss – blog che propone «La beauty vista attraverso la lente del personal style» – ha creato Glossier, brand basato sulla interazione con le clienti: skincare e make-up facili da applicare, destinati soprattutto alle Millennial. Prodotti cruelty-free, in pack grafici e dal prezzo accessibile. Formula che ha portato Emily fra i “30 under 30” di “Forbes”. Audience altrettanto planetaria per Trinny Woodall, elegante bellezza britannica che, dopo una carriera come presentatrice tv, si è reinventata guru di bellezza. I suoi tutorial dal bagno di casa, ricchi di humour ed energia, sono seguiti da un fedele clan virtuale, la “Trinny tribe”. Che l’ottobre scorso ha esultato per il lancio di Trinny London: cosmetici a base cremosa, da mixare e sfumare con le dita, proposti in vasetti impilabili, per occupare meno spazio possibile.